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Il Metal Detecting Responsabile

Cosa è ? e perché definirlo Responsabile (in inglese Responsible Metal Detecting)?

La necessità di taggarlo come responsabile nasce dalla volontà di identificare quale sia l'uso corretto del metal detector, distinguendolo dal suo impiego scorretto o a favore di attività illecite.

Il nostro hobby spesso viene associato a termini quali : cercatori di tesori, saccheggiatori o, peggio ancora, a tombaroli. Tutto questo poiché alcuni di noi o malviventi lo utilizzano infrangendo le l'educazione, le consuetudini, i codici di comportamento (come quello di Boston) e/o le leggi in materia di tutela dei beni culturali.

Tutti sappiamo che la ricerca può portare al ritrovamento di oggetti che la legge identifica come "beni culturali" che, da noi in Italia (come in altre nazioni), appartengono al patrimonio dello Stato; come tutti sappiamo che il ritrovamento fortuito di questi "preziosi" deve essere denunciato alle autorità entro le 24 ore dal ritrovamento stesso (D.Lgs. n° 42 del 2004).

Ciò che in definitiva rende il metal detecting irresponsabile (se non illegale) è la cattiva usanza di ricercare intenzionalmente e trattenere il bene culturale ritrovato , infrangendo la legge che regola le ricerche archeologiche e omettendo la prevista procedura di denuncia, e quindi sottraendolo alla cultura e alla conoscenza dell'intera società (magari per farne anche oggetto di profitto e/o di traffico illegale).

E' chiaro che non tutto ciò che si può ritrovare  è di valore, ma, a dire il vero, non ci vuole certo una laurea per presumere se un oggetto sia o no d'interesse culturale. Una forchetta vecchia dei primi del '900 non lo sarebbe mentre un pezzo di bucchero lo è sicuramente! Ma dell'identificazione parleremo più tardi ... .

Qui non tratterò della categoria degli "irresponsabili" che impiegano il metal detector per cercare e rubare intenzionalmente beni culturali (detti propriamente tombaroli - nighthawks in inglese) e che quindi a norma di legge operano illegalmente, ma cercherò di identificare quegli "incauti" comportamenti che devono essere evitati proprio per non incorrere in problemi legali o per non essere definiti comunque "predatori di tesori".

Tutti quei comportamenti che fanno percepire e credere, erroneamente, quanto questo hobby sia il flagello dell'archeologia e della tutela dei beni culturali in generale. Qualcuno direbbe ironicamente: un hobby nato per depredare campi arati di qualche moneta spezzata dalle arature e corrosa dai prodotti chimici che oramai utilizziamo sempre più spesso e magari rivendersela su e-bay.

 

Di per se il metal detecting ha poche regole: non bisogna assolutamente effettuare prospezioni in aree d'interesse archeologico (o comunque aree d'interesse culturale: chiese, castelli, cimiteri, ...), non bisogna deturpare la natura (anche con buche non ricoperte), bisogna consegnare tutto ciò che può essere fortuitamente ritrovato e che appartiene alla categoria dei beni culturali e, infine, rispettare le regole di buona educazione (non si entra in un terreno privato senza aver chiesto il permesso o calpestando le culture appena seminate).

Ciò che rende irresponsabili alcuni di noi e quindi, come abbiamo accennato, ci sottopone indistintamente a critiche e attacchi sono le cattive abitudini:

  • non ricoprire le buche che si fanno;

  • disturbare gli animali (nei campi) o i bagnanti (sulle spiagge);

  • non rispettare le leggi (di qualsiasi genere);

  • comportarci da strafottenti o noncuranti delle "libertà-opinioni" altrui;

  • lasciare immondizia in giro;

  • credere di saperne più degli altri (magari "declamando" e "elevandosi" ad esperti nell'identificare l'appartenenza o no di un oggetto alla categoria dei beni culturali, quando .... in realtà ... non ne possediamo la minima idea).

Come potete vedere sono cose "sciocche" (o meglio scontate), direi, ma che vi posso assicurare hanno il loro effetto negativo su chi ci vede per la prima volta o non conosce altro del nostro hobby.

Qualche titolo di giornale:

  • "In spiaggia con metal detector: denunciato presunto tombarolo";

  • "Cercava bronzetti con il metal detector, denunciato tombarolo: aveva già trovato alcuni reperti";

  • "Turista cileno cerca reperti con metal detector subacqueo, denunciato!";

  • "I carabinieri gli trovano a casa reperti e un metal detector: denunciato presunto tombarolo";

  • "Aveva un tesoro archeologico - L'ho scovato in Sicilia con il metal detector";

....... e, ogni tanto, ne spunta uno nuovo!!

Questo è come veniamo dipinti, per non parlare di reportage televisivi su qualcuno che racimola qualche euro in spiaggia (quasi da indigente e sventurato). Il tutto senza sottolineare che gli attori dei succitati titolo, spesso NON rappresentano ne l'hobby ne i molti detectoristi responsabili  MA chi del metal detector fa un uso illegale e irresponsabile.

Purtroppo da noi in Italia, per cultura e per altre numerose ragioni, il metal detecting ancora viaggia sulla lama del rasoio, tra un labile confine di legalità (non dichiarata) e illegalità (anch'essa non dichiarata).

Manca una regolamentazione che riconosca e protegga l'hobby, la figura del detectorista e, contestualmente, definisca meglio  quanto necessario ed opportuno affinché non si "faccia di  tutta l'erba un fascio".

 

Molte sperimentazioni e studi sul metal detecting e sulla tutela dei beni culturali hanno spinto alcune nazioni ad individuare forme di collaborazione tra le Istituzioni e i detectoristi responsabili. Il confronto diretto, aperto e intelligente tra le parti ha portato a redigere regole e ad adottare soluzioni che hanno ridotto i margini delle attività illegali e irresponsabili perpetrate con il metal detector, quali il PAS o il MEDEA (vedasi ad esempio Regno Unito, Danimarca, Belgio, Germania, Polonia).

Le vere attività illegali, spesso, possedendo un altro livello, sono ben più complesse ed articolate e, purtroppo non di facile soluzione. Ma si è potuto vedere che il proibizionismo o la "caccia alle streghe" non ha mai portato vantaggi ma ha, al contrario, aumentato la sfera d'incertezza, di illegalità e di arbitrarietà incontrollata.  

Questo hobby, condotto responsabilmente, oltre ad essere affascinante può supportare il complesso processo e le numerose attività di tutela dei beni culturali. Un detectorista responsabile può fornire informazioni sull'identificazione di nuove aree d'interesse  mai individuate o mai ritenute esistenti. Può riportare l'osservazione o la scoperta di attività illegali. Può con la sua attività affascinare i giovani ed educarli sull'importanza della storia e la salvaguardia dei beni storico-archeologici. Può coadiuvare gli archeologi fornendo il proprio prezioso supporto nell'individuare piccoli oggetti che spesso sfuggono all'occhio umano ma non al metal detector. Può partecipare a campagne di "pulizia" di spiagge, boschi o altre aree invase dai nostri rifiuti. Può salvaguardare l'incolumità di altri esseri umani o animali individuando e segnalando alle Autorità il ritrovamento di vecchi ordigni inesplosi.

Il tutto sta nel comportarsi Responsabilmente! fornendo, gradualmente, alla società una visione diversa di cosa sia il metal detecting.

 

Questo è quanto io, MdClub Italia e lo European Council for Metal Detecting stiamo perseguendo, attraverso una più corretta possibile informazione ed educazione.

Il mio libro tratta proprio di questo e l'ho scritto perché in Italia non esisteva una guida sulla pratica del metal detecting. Stanno nascendo molti gruppi FB e qualche altro sito e forum, alcuni responsabili ed altri meno. Informatevi, leggete e studiate : è importantissimo !!

Vi chiediamo di saper cogliere le sfumature e con coscienza decidere da quale parte stare, chiedendovi, se sceglierete di stare dalla parte a nostro giudizio sbagliata, di non dire che praticate l'hobby del Metal Detecting Responsabile!  

Proteggete l'hobby ed evitate che venga magari, un domani, proibito! Sarebbe un peccato e sarebbe anche la dimostrazione che non siamo capaci a trasformare la nostra società in una più moderna, culturalmente evoluta e attenta.

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