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Lo "European Council for Metal Detecting" (ECMD)

Ma cosa è l’ECMD?

E’ un organismo internazionale, per statuto non a fine di lucro, del quale fanno parte (ad oggi): il Belgio, la Bulgaria, la Danimarca, la Francia, l’Irlanda, l’Italia, il Jersey, la Polonia, la Spagna, la Svezia e il Regno Unito (11 nazioni) con entità rappresentative identificabili in Gruppi, Associazioni o Federazioni (riconosciute) di detectoristi.

I suoi obiettivi si riassumono in quanto riportato nell’art.2 dello stesso statuto:

  1. Promuovere l’hobby del metal detecting responsabile;

  2. Proteggere l’hobby del metal detecting responsabile da ogni forma di “attacco”, controllo o regolamentazione che possa negare o comprometterne la pratica sul territorio Europeo;

  3. Incoraggiare le nazioni europee, i “decisori” a tutti i livelli, gli archeologi, il mondo scientifico e i leader delle comunità in generale nel supportare, sponsorizzare ed accogliere l’hobby del metal detecting responsabile, come pure nell’individuare, promuovere e rafforzare sinergie tra istituzioni e detectoristi;  

  4. Organizzare e promuovere eventi e progetti di ricerca; contestualmente, cooperare e partecipare ad eventi o progetti esterni quando invitati o richiesto dalle istituzioni o altri attori;

  5. Cooperare attivamente con altre organizzazioni internazionali afferenti al mondo del metal detecting;

  6. Educare ed ingaggiare bambini e giovani in attività correlate al metal detecting responsabile, alle ricerche storiche e alla tutela dei beni culturali;

  7. Attivamente contrastare qualsiasi attività illegale correlate all’uso improprio (quindi, in modo NON responsabile) del metal detector.

     

Il Consiglio, considerata l’ubicazione dei rappresentati, si coordina tramite un forum dedicato, una gruppo Facebook e attraverso il continuo ed assiduo scambio di messaggistica via e-mail e, talune volte, anche attraverso la piattaforma di WhatsApp. Ogni rappresentanza porta a conoscenza dei corrispettivi delle altre nazioni tutte le novità inerenti il metal detecting: eventi/raduni, novità, situazioni legislative e metodologie di approccio

 

Ognuno nel descrivere il proprio MDing status (condizione in cui si pratica il MDing nel proprio paese) partecipa gli altri delle più svariate problematiche e, collegialmente, attraverso scambi di vedute, paragoni e proposte si cerca di individuare una linea comune da sostenere e perseguire.

Si effettua con scrupolosa attenzione l’analisi di tutta la possibile documentazione nazionale ed internazionale che si riesce ad ottenere, dalle leggi (in qualsiasi lingua, tradotte in inglese a favore di tutti) alle norme comunitarie sulla tutela dei beni culturali che spesso possono influenzare il nostro hobby o, ancor più spesso, sono influenzate dalle pratiche illegali, gli scavi clandestini e da tutte quelle attività riconducibile all’impiego malevolo del nostro strumento. L’ECMD ha rilevato che in molte nazioni la diatriba derivante dalla mancata distinzione tra hobbisti e attività perpetrate da “nighthawks” (tombaroli) rappresenta un comune denominatore. Ad oggi, ancora molti “attori” vedono il MDing come mera e indiscriminata opera di saccheggio di quanto il suolo ha preservato fino ad oggi, senza volere o riuscire ad intravedere quali possano essere, al contrario, le possibili sinergie e collaborazioni attuabili a favore di un obbiettivo comune: la tutela e della valorizzazione dei patrimoni storico-culturali.

Oltre agli scambi “verbali”, tutti i membri attivi del Consiglio operano singolarmente per perorare la giusta causa in qualsiasi evento possibile, diffondendo gli obbiettivi e portando education ovunque sia possibile (conferenze, raduni e incontri nazionali o internazionali di vario genere).

Il Consiglio è attualmente in crescita e sta riscuotendo il plauso e l’attenzione da parte di molte nazioni. Le politiche condivise ed individuate sono complesse e spesso risentono delle differenti culture ed esperienze peculiari di ogni nazione. Attualmente, al centro dei modelli presi ad esempio ma anche in esame, vi è il sistema del Regno Unito, del nord del Belgio (regione delle Fiandre) e di qualche altra nazione che ha maturato una coscienza circa la realtà e l’essenza dell’hobby e della correlata necessità di regolamentarlo con chiarezza e coerenza.

Altro compito arduo ma al centro della comune attenzione è la ricerca e il consolidamento di collegamenti e cooperazione con le Istituzioni, a tutti i livelli.

MD Club Italia, membro effettivo del ECMD (attraverso Francesco Manzella - Presidente della FIMD e il sottoscritto quale attuale Presidente del ECMD) sta operando dietro le quinte. Cooperare a livello internazionale è un grande onore ma anche un grande impegno: per collaborare con i colleghi di altri Paesi si deve necessariamente essere open minded (per confrontarsi correttamente con le altre culture) e conoscere adeguatamente le lingue. Ce la stiamo mettendo tutta e siamo sicuri che la nostra dinamicità e intraprendenza porterà qualche frutto.

Maggiori informazioni possono essere lette sul sito del ECMD: https://ecmdheritage.eu/

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